Autore Topic: Phantom Brave  (Letto 6058 volte)

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Phantom Brave
« il: Dicembre 14, 2006, 11:27:29 am »

Sembrava un combattimento come tanti altri per Marona e Ash, ma il nemico che stavano fronteggiando era forte, troppo forte. E così Ash dovette sacrificare la sua vita per salvare Marona la posseduta. I suoi poteri speciali le permetteranno di evocare in battaglia dei temibili fantasmi, potenti, valorosi, dalle grandi potenzialità. Sì, tra questi vi è anche il generoso Ash.

Phantom Brave è il nuovo rpg della Nippon Ichi Software (il terzo in un anno, per la precisione), già nota agli amanti degli rpg giapponesi per Disgaea: Hour of Darkness e La Pucelle: Tactics. Anche se il filone di questi titoli è quello comune al ben più conosciuto Final Fantasy è innegabile che ci si trovi di fronte a due filosofie diverse. I titoli nella Nippon, tra cui anche questo Phantom Brave, strizzano maggiormente l’occhio alla strategia, alla complessità dei combattimenti a discapito forse di una certa immediatezza. De gustibus...

Il fulcro del gioco è sicuramente costituito dal sistema di combattimento. Nessun party ci accompagnerà, almeno non persone in carne e ossa. La protagonista, Marona, sarà solamente nella sua avventura, anche se potrà contare su una serie di spiriti da schierare sul capo da battaglia. Non si tratta però solo di una trovata puramente coreografica, perché le novità sono numerose. Innanzitutto i vari fantasmi dovranno essere posizionati sul campo di battaglia evocandoli negli elementi presenti, come alberi, rocce, funghi che forniranno ai nostri compagni delle abilità speciali, direttamente collegate agli elementi in cui li faremo “comparire”. Per esempio, un fantasma evocato da una pianta beneficerà di maggiore velocità o intelligenza, mentre lo spirito di una roccia sarà molto resistente e potente, ma anche lento e goffo.
Altro aspetto: il raggio d’azione dei fantasmi è limitato, quindi sarà bene schierarli con la dovuta sagacia e come se non bastasse il loro tempo di permanenza nel mondo dei vivi è limitato.
Alcuni aspetti di questo sistema però non ci hanno convinto appieno. Innanzitutto, alcune scelte degli sviluppatori, è vero accrescono la necessità di adottare delle tattiche precise e non semplicemente di affidarsi al caso. Questo però rende Phantom Brave a volte decisamente frustrante, soprattutto se si è neofiti del genere.
Non è solo il primo nel gruppo di giochi Nipponici ad implementare un sistema di turni basato sulle scelte, ma è anche il primo che non si basa su una griglia di gioco. Qui, i personaggi possono muoversi liberamente durante il proprio turno, e la distanza del loro movimento è rappresentata da un cerchio colorato che li circonda; il bordo della circonferenza rappresenta il luogo più lontano che possono muoversi. Il problema con questo sistema è il fatto che è troppo difficile misurare la tua distanza da un personaggio all'altro e quindi comprendere come posizionare correttamente i propri personaggi. Negli altri rpg strategici, che usano un sistema a griglia, è sempre molto intuivo capire come un attacco a zona colpirà i nemici, o se è possibile superare un gruppo di avversari nelle vicinanze.
Da questa premessa si può intuire l’originalità e la raffinatezza del sistema di combattimento (a turni) ideato dalla Nippon, ma anche la sua complessità, non adatta ai principianti del genere. Ci si ritrova in una vera e propria scacchiera in cui bisognerà prestare particolare attenzione alle proprie mosse: ogni combattimento può essere affrontato in differenti maniere e questo farà la felicità degli strateghi più incalliti.

L’evoluzione dei nostri personaggi e del relativo inventario, migliorerà con l’utilizzo (la cosiddetta esperienza) permettendo di potenziare alcune caratteristiche e di apprendere nuove facoltà. Potremo, dopo aver vinto un certo numero di battaglie, sbloccare nuovi fantasmi, migliorare le loro caratteristiche e fonderli con determinati oggetti per accrescere le loro potenzialità o trasformarli in nuovi spiriti o oggetti.
Insomma non ci troviamo di fronte ad un rpg da ammirare per gli splendidi filmati in computer grafica o per la trama suadente. No, Phantom Brave è un titolo difficile, impegnativo, che richiede molta tenacia per essere apprezzato e completato.

Lo stile grafico, dell’interfaccia ricalca lo stile della Nippon Ichi, ricordando in più di una occasione i precedenti rpg sviluppati. La storia illustrata in 2D si dimostra piacevole e decisamente indovinata. Graficamente il gioco offre delle ambientazioni curate, e abbastanza dettagliate, anche se le texture si rivelano di bassa qualità. Certo lo stile cartoon è apprezzabile, ma siamo decisamente lontani dalla magnificenza dei titoli più famosi come Final Fantasy. Le musiche sono decisamente evocative, a tratti veramente splendide, ma secondo noi, inferiori a quelle udite in Disgaea.
Il parlato è in inglese ben recitato, e per i puristi del genere è presente anche la lingua giapponese. Scelta apprezzabile secondo noi.

Ci troviamo di fronte ad un rpg impegnativo, ricco di opzioni e affascinante, soprattutto se avete già apprezzato Disgaea e La Pucelle. Per scoprire e padroneggiare le meccaniche di gioco sarà necessario molto tempo e pazienza, ma questo si sa, non viene apprezzato da tutti i giocatori.




Di Mega Auron



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Re:Phantom Brave
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