Genere: Simulazione
Produttore: Namco
Distributore: Sony
Versione: Pal
Lingua: italiano (sottotitoli)
Giocatori: 1
Torna su PS2 il re dei giochi di volo arcade: molti sono stati i contendenti che hanno tentato di sottrargli la leadership in questi anni, ma nessuno è mai riuscito a scalfire seriamente la posizione del titolo Namco che ora, con questo nuovo, bellissimo episodio, si prende un vantaggio probabilmente decisivo sulla concorrenza...
Nel blu dipinto di blu
Il punto di forza di AC5 è quello di presentare una giocabilità immediata e divertente unita ad uno story mode veramente degno di nota, per quanto è interessante e ben sceneggiato.
Rispetto al quarto capitolo della serie non ci sono molte novità: si pilotano aerei più o meno moderni (la storia è ambientata in un 2010 alternativo) e il sistema di controllo rimane prettamente arcade, per i novellini è possibile controllare tutti i movimenti dell'aereo (tranne giusto frenata ed accelerazione) con il solo stick sinistro, mentre per i più scafati entrano in giochi L2 ed R2 per le virate. Schiantarsi è molto difficile, a meno di non fare manovre folli a pochi metri dal suolo, quindi il gioco incentiva le acrobazie ed i combattimenti spettacolari.
E' possibile scegliere tra tre tipi di visuali, quella in prima persona, quella all'interno dell'abitacolo (forse la meno funzionale) e quella con il velivolo in primo piano: gli indicatori a schermo si limitano a quelli essenziali (armi, altitudine, velocità, tempo, punteggio, bersagli) oltre, naturalmente, agli indicatori che permettono di distinguere tra amici e nemici e quelli di puntamento, che segnalano quando un bersaglio è agganciato. In basso a sinistra è posizionato l'indispensabile radar (allargabile a piacimento) che segnala la posizione degli alleati, quella dei nemici e gli eventuali bersagli, al quale dovrete spesso ricorrere vista la facilità con cui si perde la bussola durante i frenetici scontri aerei.
Le armi a nostra disposizione variano dalla mitragliatrice ai missili teleguidati, più tutta una serie di armi speciali come bombe a frammentazione per colpire i bersagli a terra, da usarsi con cautela perché presenti in quantità limitata.
Una prima novità, rispetto ai capitoli precedenti, è rappresentata dal fatto di essere accompagnati da altri velivoli (sai che scoperta, visto che il titolo del gioco è Squadron Leader), ai quali potremo dare indicazioni sul come comportarsi durante lo scontro (ad esempio se rimanerci sempre affiancati o disimpegnarsi e combattere liberamente. Ci sono 4 semplici comandi, facilmente selezionabili mediante la croce direzionale): anche se non si può dire che il loro apporto sia realmente decisivo ai fini dello scontro e la maggior parte del lavoro toccherà a noi, fa piacere volare inseriti in uno squadrone militarmente organizzato e non più come un improbabile eroe solitario. Inoltre è possibile scegliere non solo quale aereo pilotare tra quelli disponibili, ma anche quelli per i nostri compagni, in modo da avere sempre una squadriglia adatta alla situazione di battaglia.
In missione per conto di Osea
Il gioco si sviluppa attorno a tutta una serie di missioni (una trentina) consequenziali abbastanza varie, sia per gli obiettivi che per i paesaggi e le condizioni atmosferiche, anche se in sostanza si finisce sempre col duellare nel cielo con altri aerei e la missione si conclude una volta distrutto tutto il distruggibile, evitando di farsi abbattere. La sequenza è sempre la stessa, si parte dalla base dopo il briefing e la scelta dell'aereo, si compie la missione (o le missioni), si torna alla base.
La trama che collega i vari eventi è piuttosto interessante (anche se all'inizio è impossibile non ridere degli assurdi nomi che i programmatori hanno usato per le varie nazioni coinvolte, tutte di fantasia) e molto cinematografica nel suo svolgimento, alternando bei filmati in cg, schermate di briefing e continui dialoghi durante le operazioni di volo, a volte difficili da seguire se si è nel contempo impegnati in un combattimento. Tra l'altro è stata inserita la possibilità di rispondere si o no a precise domande dei propri commilitoni, scelta che non comporta reali conseguenze a livello di sceneggiatura, ma aiuta a farsi un'idea delle personalità altrui. Non mancano, inoltre, frequenti ed inattesi colpi di scena che cambiano completamente l'obiettivo di una missione in corso di svolgimento.
Al completamento di ogni missione, potremo inoltre rilassarci ammirando il replay (skippabile a piacere) delle nostre imprese.
Oltre al descritto Story Mode, è inoltre presente un Arcade Mode in cui affrontare le varie missioni indipendentemente da una trama, ma solo per totalizzare il punteggio migliore ed ottenere medaglie.
Tecnica al top
Tecnicamente il gioco segna un ulteriore passo in avanti rispetto a quanto visto in AC4. I modelli degli aerei (ce ne sono una cinquantina disponibili) sono, se possibile, ancora più definiti che in precedenza, al punto da sfiorare il fotorealismo. Mentre si vola gli effetti speciali si sprecano, che si tratti di scie, elementi atmosferici od esplosioni. Gli scenari a terra sono vari e ben dettagliati (nonostante non sempre le texture siano all'altezza) e, soprattutto, ricchi di elementi tridimensionali, che donano maggiore profondità e rendono un volo radente un'esperienza davvero unica. Delle ottime sequenze in cg si è già detto, ma mi sento di fare un plauso anche alle carismatiche sequenze di briefing ed alle belle schermate dei menù, tutte tecnologiche ed in linea con il gioco.
Il sonoro è semplicemente eccezionale: la soundtrack è perfetta per un gioco del genere, il doppiaggio americano si attesta su buoni livelli e durante le missioni si viene letteralmente bombardati da trasmissioni radio, dai compagni, dal comando, dai nemici...
Forse proprio questo continuo chiacchiericcio rappresenta l'unico limite di questa edizione italiana, che essendo solo sottotitolata ma non doppiata, rende molto difficile seguire queste conversazioni mentre si schivano missili ed abbattono aerei nemici.
La longevità, infine, è garantita da un numero di missioni raddoppiate rispetto al prequel, dalla presenza di più livelli di difficoltà, dall'inclusione dell'Arcade Mode. Peccato solo che si possa salvare unicamente tra una missione e l'altra, un errore rischia di mandare in fumo tutto il tempo perso in combattimento fino ad allora!
Di Dragon 911