Legaia 2: Duel Saga
Legaia 2: Duel Saga e’ il seguito di un apprezzatissimo rpg uscito nel 1998 per psx: Legend of Legaia.
Questo nuovo capitolo introduce molte novita’ abbastanza interessanti pur lasciando inalterato l’ appeal del suo capitolo precedente.
A dire il vero, chi ha giocato Legend of Legaia sul 32bit Sony, sentira’ sin dai primi minuti di gioco, una fortissima sensazione di deja vu, sensazione che pero’ svanisce non appena si riesce ad andare oltre la locazione di partenza: il villaggio di Nohl.
Ma andiamo con calma e sveliamo qualche particolare sulla trama.
La Trama
La storia del gioco e’ centrata sui Mystic ( chi ricorda gli Acients di Final Fantasy VII ? ) persone dotate di incredibili poteri in grado di evocare gli Origin essere che incarnano le forze elementali. ( chi ha detto Guardian Force !? )
Questa loro forza li fa apparire al resto dei comuni mortali come dei mostri, esponendoli quindi ad una caccia senza tregua da parte delle massa ottusa ma impaurita.
E qui interviene Avalon, un mistico possessore dell’ origin supremo, che spinto da un odio irrefrenabile verso gli esseri umani decide di impossessarsi di un grande potere e portare i mistici a diventare i signori del mondo.
Spettera’ a Lang, un giovane spadaccino di Nohl, sconfiggere Avalon e recuperare l’ aqualith una gemma fonte inesauribile di acqua, fondamentale fonte di prosperita’ e vita per il suo villaggio.
Tutto questo non senza scoprire di essere un mistico, trovare quattro fedeli compagni di avventure e sconfiggere centinaia di creature che gli innumerevoli scontri casuali vi porteranno ad affrontare.
La Struttura
La struttura e’ quella di un classico gioco di ruolo a turni orientale, con innumerevoli scontri casuali, l’ esplorazione di dungeon pieni di enigmi e le consuete citta’ dove acquistare nuovo equipaggiamento e dove e’ possibile recuperare l ‘energia riposando in una locanda.
Chi crede pero’ che tutto il gioco si riduca a questo sbaglia di grosso.
Nonostante Legaia 2 prenda come modello i classici del genere, riesce tuttavia ad aggiungere molte caratteristiche abbastanza originali e innovative.
Il sistema di combattimento e’ il Tactical Arts System dove in base al comando inserito ( su, giu’, sinistra, destra ) il personaggio colpira’ nella zona designata e inserendo particolari sequenze di comandi si potranno utilizzare delle mosse speciali.
Alcune di queste mosse speciali vi saranno svelate durante il gioco, alcune dovrete scoprirle da soli provando e riprovando diverse combinazioni.
In piu’ c’e’ la possibilita’ di richiamare durante gli scontri i succitati Origin, che similmente alle evocazioni di un qualsiasi Final Fantasy, spazzeranno via i nemici piu’ deboli infliggendo danni massicci anche ai boss piu’ coriacei.
Duel Saga e’ ricco di minigiochi e quest secondarie mentre gli enigmi in un paio di occasioni metteranno seriamente alla prova la vostra pazienza.
Il gioco purtroppo e’ interamente in inglese, e questo unito alla complessita’ di certi rompicapo, potrebbe farvi bloccare durante i vostri tentativi di completare il gioco.
Decisamente interessante ed inedita, la possibilita’ di combattere in un’ arena contro i componenti del vostro party.
La Grafica e il Sonoro
Graficamente il gioco paga il pesante dazio di essere stato concepito quando l’ hardware della Playstation 2 era ancora una terra poco conosciuta.
Il confronto con uno dei titoli Square Enix piu’ recenti ( FFXII ) appare inesorabilmente schiacciante e umiliante; Legaia 2 dal punto di vista tecnico sembra piu’ un titolo per Psone.
Il numero di poligoni utilizzato per i mostri e i personaggi e’ veramente basso e le texture sono piatte e dalle tonalita’ sbiadite; tutto questo dona al gioco un aspetto decisamente scialbo e povero.
Ad esempio, prendendo in esame gli Origin, il loro’ livello di complessita’ poligonale e’ semplicemente ridicolo, sfigurando addirittura di fronte ai guardian force presenti nel vecchio Final Fantasy VII.
Le musiche sono tutte molto piacevoli da ascoltare riuscendo in alcuni casi ad essere piuttosto evocative.
In questo caso significativa e’ stata la collaborazione di artisti compositori quali Hitoshi Sakimoto, Yasunori Mitsuda e Michiru Oshima gente che ha composto o collaborato alle colonne sonore di giochi come Chrono Cross, Vagrant Story, Final Fantasy XII e Ico.
Tuttavia niente di cosi’ trascendentale da spingervi a comprarne il cofanetto in un negozio di importazione parallela.
Il parlato e’ di buona fattura e il doppiaggio e’ stato affidato a dei veri professionisti, regalando ai personaggi spessore e personalita’.
Conclusione
Inizialmente Legaia 2 non fa una bella impressione: la grafica e’ penosa e sembra una banale scopiazzatura del capitolo precedente.
La trama non e’ il massimo dell’ originalita’ e la sensazione generale e’ che i programmatori si siano ispirati un po’ troppo ad altri titoli ben conosciuti.
Tuttavia sono stati inseriti elementi molto interessanti e innovativi tali da rendere l’ esperienza sufficientemente varia e longeva.
Mi riferisco al Tactical Arts System che evita la monotonia tipica dei centinaia di scontri casuali.
Menzione d’ onore va fatta anche alla presenza di molti minigiochi e di un sistema di crafting e cooking che spezzano il ritmo di gioco in maniera piacevole.
Le interazioni tra i personaggi protagonisti sono molte e danno origine ad una caratterizzazione profonda; un aspetto, questo, troppe volte trascurato in molti rpg jap ben piu’ noti e blasonati.
Insomma a dispetto di una realizzazione tecnica spartana mi sento di ritenere Legaia 2 un titolo che punta piu’ sulla sostanza, forte di un gameplay solido e vario.
In tal senso questo prodotto sorprende piacevolmente anche chi e’ un veterano del genere, surclassando, su alcuni aspetti, produzioni ben piu’ note e acclamate.
Se ritenete che una grafica di impatto sia fondamentale in un gioco di ruolo o se avete qualche difficolta’ con la lingua inglese lasciate perdere questo gioco.
Se invece avete completato tutti gli rpg di maggior rilievo per PS2 e siete alla ricerca di un titolo divertente e sostanzioso, Legaia 2: Duel Saga potra’ saziare la vostra fame per un bel po’.