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Survival Horror: Da Alone in the dark a Resident Evil 5

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GORDO116:
Oggi riflettevo sul significato della parola “survival horror” e sul fatto che in realta’ ben pochi giochi possono fregiarsi a pieno merito di questa etichetta.
Ma quali sono gli ingredienti fondamentali di un survival horror?
Cerchiamo di individuarli insieme:
1)   deve suscitare emozioni quali paura, angoscia e avere la capacita’ di mantenere lo stato di allerta del giocatore ai massimi livelli
2)   il tema della morte deve essere ricorrente, sia per quanto riguarda l’ avatar virtuale che impersoneremo, sia per quanto riguarda i personaggi non giocanti, trama e ambientazione. In questo senso lo scopo del gioco deve focalizzarsi nella vera e propria sopravvivenza.
In questi giorni ho giocato a Call of Cthulhu Dark Corners of the Earth e a Condemned: Criminal Origins che propongono una propria ricetta di survival horror nonostante rimangano saldamente ancorati ai canoni del genere.
In Cthulhu, il plot narrativo, pur basandosi sulle opere letterarie di Howard Philips Lovecraft, per inciso a me gia’ ben note, e’ riuscito a coinvolgermi sul piano emozionale.
Aggirarandomi in Innsmouth, pur avendo letto e riletto il racconto “La maschera di Innsmouth” non ho potuto fare a meno di sentirmi a disagio e costantemente in pericolo, nonostante non abbia ricevuto ne’ un morso da uno zombie ne’ una coltellata dal solito serial killer di turno.
Avere la certezza che gli abitanti della cittadina in cui ti trovi non siano esattamente “normali” sebbene non ci siano stati casi di aggressione nei tuoi riguardi, ti lascia spaesato e angosciato.
Inizi a macerare dentro nell’attesa che qualcuno faccia la prima mossa.
Ho reso bene l’ idea?
In Condemned la sensazione di paura e’ generata da parecchi fattori.
Aggirarsi per luoghi fatiscenti, oscuri e abbandonati, in totale solitudine e’ gia’ di per se’ un buon spunto per generare spavento.
Esplorare una palazzina abbandonata, con la solamente luce di una piccola torcia e equipaggiati con armi di fortuna come tubi o insegne di metallo e’ un ulteriore generatore di sgomento e inquietudine
Altro fattore importante e’ che i nemici raramente ci attaccano in massa o frontalmente, ma preferiscono nascondersi dal nostro campo visivo e colpirci all’ improvviso.
A tutto questo si aggiunge un’ abile regia fatta di flashback, visioni inquietanti, rumori improvvisi e tanto altro.
Avete mai giocato ad un titolo in grado di farvi saltare sulla sedia, e smadonnare subito dopo, a causa dello spavento subito?
Vi aspetto numerosi per dire la vostra in merito.

Pinù:
Io mi spaventavo molto con death space....ma non per il fatto del buio o che altro ma per il semplice motivo che pur continuando colpire i mostri loro continuavano ad avanzare e pian piano che si avvicinano ti sale cacca sempre più......e poi non sapevi mai da dove ti potevano attaccare saltavano fuori da qualunque buco.....

Manty:
forse volevi dire Dead Space se ho capito bene :) Un gioco che è davvero ben riuscito :D

Pinù:
si prorpio quello XD
--- Citazione da: Manty - Ottobre 16, 2009, 09:51:09 am ---forse volevi dire Dead Space

--- Termina citazione ---
si prorpio quello XD ho scritto male

GORDO116:
Beh essere accerchiati da mostri che avanzano inesorabilmente, e' una esperienza videoludica andrenalinica.
Poi se "escono fuori dalle fottute pareti" il salto sulla sedia e' assicurato Pinu'  ;)
Onestamente non posso dire lo stesso di Resident Evil 5.
Tanta azione, ma poca tensione psicologica, anche quando le munizioni scarseggiano.
Siete daccordo?

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