Si chiama Roadrunner ed è prodotto da Ibm e dai laboratori di Los Alamos
Ha infranto la barriera del "petaflop": un milione di miliardi di operazioni al secondo
ALESSIA MANFREDI. repubblica
Oltre mille trilioni di calcoli in un secondo: il computer più veloce del mondo, che ha superato la fatidica soglia di potenza informatica riuscendo a processare una quantità enorme di dati in tempi infinitesimali, ha conquistato il primato sfruttando la tecnologia sviluppata per la Playstation 3.
Roadrunner, questo il soprannome dell'ultimo cervellone-prodigio, è veloce il doppio rispetto a BlueGene/L, che finora sedeva sul trono dell'alta velocità computeristica. Nato dalla collaborazione di ingegneri e scienziati in casa IBM - come già BlueGene/L - e dal laboratorio nazionale di Los Alamos, negli Stati Uniti, verrà usato principalmente per fini militari. Gestirà e risolverà questioni e potenziali problemi top secret ed avrà un compito delicatissimo: controllare negli anni a venire l'arsenale nucleare americano. Prima di prendere servizio ufficialmente, il computer verrà usato anche per studiare problemi scientifici, dall'astronomia ai mutamenti climatici: la sua elevatissima velocità permetterà, infatti, di sperimentare modelli con un grado di accuratezza maggiore rispetto a quelli finora raggiunti.
Roadrunner - che prende il nome dal tipico uccellino del New Mexico, dove si trovano i laboratori di Los Alamos, più noto forse come il "bip bip" dei cartoni animati, eterna nemesi del coyote - rappresenta l'ultima frontiera. Ma quanto è davvero veloce? Se tutti i sei miliardi di persone che abitano la terra si mettessero ad usare dei calcolatori tascabili non stop per 24 ore al giorno, sette giorni a settimana, a loro ci vorrebbero 46 anni per fare ciò che "bip bip" realizza in un giorno: parola di Thomas P. D'Agostino della National Nuclear Security Administration americana.
La velocità a cui "viaggia" il cervellone è nota come "petaflop". Che, ben lontano dal significare un insuccesso, si riferisce invece alle operazioni in virgola mobile (floating point), usate in tutte le simulazioni scientifiche: Roadrunner, quindi, riesce a fare un milione di miliardi di operazioni di calcolo al secondo. Lo hanno dimostrato una serie di test nello stabilimento IBM di Poughkeepsie, nello stato di New York.
Costato 133 milioni di dollari, è un ibrido che utilizza processori convenzionali insieme ai famosi chip "cell" studiati per la Playstation 3 della Sony: i chip a otto core, creati da un consorzio che include IBM, Toshiba e Sony, vanno ad una velocità superiore ai 4 GHz. Questi - e Roadrunner ne ha oltre 12mila, oltre ai 7mila standard - vengono usati come acceleratori per alcune porzioni di calcolo.
Consuma più o meno come un centro commerciale, circa tre megawatt di potenza, e richiede tre diversi sistemi di programmazione per via dei diversi processori che utilizza. Il cervellone permette di dare un'occhiata a come saranno i computer del futuro, che funzioneranno in modo totalmente innovativo, assicura al New York Times Michael R. Anastasio, fisico e direttore del laboratorio nazionale di Los Alamos: "Assisteremo a fenomeni mai visti finora".
Ma IBM guarda ancora più lontano, puntando alla nuova generazione di supercomputer, ancora più potenti ed avveniristici. Dopo il petaflop ad incalzare ora è la barriera dell'exaflop, e poi lo zettaflop, lo yottaflop e lo xeraflop: parole quasi da fumetti, destinate però a diventare familiari anche ai non addetti ai lavori in un futuro non certo remoto. Intanto, la concorrenza non sta con le mani in mano: sia Sun che Cray hanno annunciato che seguiranno a ruota, presentando a breve progetti per le loro macchine petaflop.