Autore Topic: Splinter Cell: Chaos Teory  (Letto 4836 volte)

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Splinter Cell: Chaos Teory
« il: Dicembre 16, 2006, 02:51:45 pm »
Sam Fisher torna in azione sulle nostre console casalinghe e questa volta lo fa su tutte e tre contemporaneamente! Dopo esserci già esaurientemente occupati della versione per XBox, vediamo cosa hanno da dire le rimanenti due per Playstation 2 e GameCube!

L'altra metà del cielo
Questo terzo capitolo delle gesta di Sam Fisher era molto atteso perché, almeno a sentire Ubisoft, avrebbe rappresentato la vera evoluzione del primo capitolo, del quale il successivo Pandora Tomorrow rappresentava più che altro un aggiornamento. A ben vedere così poi non è stato, perché anche questo Chaos Theory non rappresenta una reale evoluzione del sistema di gioco introdotto col primo Splinter Cell: non che questo rappresenti un difetto, intendiamoci, l'ulteriore miglioramento di un prodotto già validissimo non può fare che piacere ai fan!
La trama è ambientata nel 2007 e prevede l'ennesimo scenario di fanta politica con protagoniste le due Coree: ancora una volta quella del Nord ha invaso quella del Sud, ma dietro a tutto ci sono complicati scenari internazionali che coinvolgono Cina, Usa, Giappone ed un misterioso ma devastante virus informatico: la guerra, dunque, si combatte anche per terra e il caso vuole che la Third Echelon, che stava indagando su eventi apparentemente secondari, si trovi invischiata nella faccenda ai più alti livelli e, come al solito, Sam Fisher si troverà solo contro i cattivi...
Rispetto al concorrente diretto Metal Gear Solid 3, la serie Ubisoft vanta da sempre trame più realistiche e futuribili, ma allo stesso tempo meno pregnanti e cinematografiche ed anche questo episodio non si smentisce: mentre gli eventi di contorno sono ricostruiti con molta cura ed attenzione alla credibilità della vicenda, sono proprio gli attori ad essere stati trascurati. Sam Fisher è abbastanza chiacchierone ed ironico da apparire immediatamente simpatico, ma le motivazioni che spingono le parti in gioco ad agire sono appena accennate e non approfondite, tutto il contrario di quel che accade ai magnifici protagonisti di MGS3 ed ai lunghissimi filmati esplicativi, sostituite in SC da lunghe sessioni di briefing!

Il nuovo Sam
Veniamo ora ad analizzare le principali novità di questo Chaos Theory.
La principale e più importante è la maggiore libertà concessa nel completare le varie missioni: ogni locazione visitata è molto più estesa che in precedenza e se si escludono alcuni passaggi obbligati, al giocatore è lasciata ampia libertà di manovra su come affrontare la situazione e quale percorso seguire (scorciatoie e strade alternative si sprecano). Davanti ad una porta sbarrata la soluzione non è necessariamente recuperare la chiave: potremo decidere di aggirarla o di cambiare percorso!
E' possibile anche decidere se prodigarsi nei soliti appostamenti ed attese nell'ombra, oppure prendere di petto la situazione: prima di ogni missione ci verrà consigliato l'equipaggiamento migliore, ma sarà sempre possibile modificare la dotazione in senso offensivo (più armi e munizioni) o stealth. Invero l'opzione diretta rimane comunque la meno indicata: innanzitutto i nemici ora sono più svegli e letali nelle sparatorie, inoltre buona parte degli obiettivi secondari (opzionali), che richiedono quasi sempre discrezione, risulterebbero compromessi, incidendo sul nostro punteggio finale e sull'evolversi delle vicende. Fortunatamente dal punto di vista logistico non dovrete più preoccuparvi di eliminare per sbaglio qualcuno senza il quale non é possibile completare la missione: eliminare un personaggio in possesso di certe informazioni, semplicemente varierà il modo in cui procede la storia, ma non la bloccherà del tutto.
Quanto detto è forse l'innovazione più importante del gioco perchè elimina le seccante necessità di procedere a tentativi, finché non si azzeccava la mossa giusta, che era prerogativa dei primi due capitoli: ora c'è decisamente più spazio per l'improvvisazione, a tutto vantaggio della giocabilità.
Un'altra novità di una certa rilevanza è il coltello d'ordinanza: ora Sam è più spietato e deciso che in precedenza e questo permette al giocatore sia di stordire i nemici sorprendendoli alle spalle, come sempre fatto in precedenza, sia di tagliare loro direttamente la gola. In realtà non è che la cosa cambi molto in termini di gameplay, si tratta semplicemente di una possibilità in più e l'unica cosa importante, al solito, è ricordarsi di occultare i corpi. Il coltello, inoltre, rende Sam decisamente più competitivo nei combattimenti corpo a corpo, a differenza che nel primo episodio nel quale, ad esempio, senza una pistola si era perduti!
Per il resto non resta da segnalare molto altro: i controlli sono stati ulteriormente migliorati, la varietà delle mosse effettuabili aumentata e dunque è sempre più un piacere calarsi nei panni di Sam Fisher; lo stesso, invece, non può dirsi dell'I.A. dei nemici, più letali nei combattimenti solo perchè Sam è maggiormente sensibile ai proiettili, ma sempre limitati quanto ad intelligenza. D'altronde avere a che fare con avversari dall'intelligenza umana o quasi sarebbe impresa assai ardua, quindi possono andare bene anche questi avversari miopi e non sempre molto allerta...

Due al prezzo di uno
Naturalmente anche in questa terza incarnazione del gioco non è stato dimenticato l'ottimo multiplayer, che aveva già fatto la fortuna di Pandora Tomorrow. Questa volta alla consueta modalità "guardia e ladri" affrontabile on-line (solo per la versione PS2, purtroppo: stranamente, però, sono andate perse tutte le aggiunte ed i miglioramenti inseriti nelle versioni per XBox e Pc!) si aggiunge una modalità cooperativa a due affrontabile sia on che off-line (in questo caso tramite il solito split-screen); pur nella sua brevità (si parla di solo 4 missioni), questa modalità si affianca letteralmente alla modalità storia, presentando una storia e degli ambienti inediti ed espressamente concepiti per due giocatori. Solo cooperando con il proprio partner sarà infatti possibile superare i vari ostacoli che ci si parano davanti, che si tratti di dislivelli, enigmi o nemici...
Tecnicamente siamo molto lontani da quanto ammirato su XBox, ma comunque il gioco si attesta su livelli discreti: l'utilizzo del motore di gioco Havoc rende le situazioni ed i movimenti dei protagonisti assai più realistici che in precedenza. La realizzazione degli ambienti e dei modelli dei personaggi (Fisher compreso) denotano un livello di dettaglio molto più basso, mentre vanno quasi del tutto perduti gli effetti di illuminazione; il framerate appare basso, mentre la netta prevalenza di ambienti molto scuri obbliga il giocatore ad un frequente ricorso al visore notturno.
L'audio, invece, non ha comprensibilmente sofferto del passaggio da XBox a PS2 e si presenta di buon livello come al solito, a partire da suoni ambientali per arrivare alla discreta e certo non invasiva colonna sonora; ottimo anche il doppiaggio italiano, con il solito Luca Ward nel panni dell'ironico Sam Fisher.
La longevità è discreta: vari livelli di difficoltà permettono di rendere il gioco alla portata di chiunque, dal novellino al veterano degli stealth; la durata media è di una decina di ore, ma il gradi di rigiocabilità è elevato dalla non linearità delle missioni. In più la versione PS2 beneficia del servizio on-line, assente su GameCube.

Di Kazuma


PlaystationLife.it

Re:Splinter Cell: Chaos Teory
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