Titolo: Devil may cry
Produttore: Capcom Production Studio 4
Piattaforma: PS2
Età consigliata: 16+
Supporto: DVD x 1
Distributore: Capcom
Genere: Action
Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Giocatori: 1
La nascita di una leggenda
E’ il 2001. La Capcom, casa produttrice dei più famosi Resident Evil e Street Fighter esordisce sul mercato con un nuovo esperimento. Pubblicizzato all’inverosimile, il gioco mescola la logica degli action game a quella degli sparatutto, creando una combinazione unica nell’utilizzo di armi da fuoco ed armi bianche, accompagnato da atmosfere gotiche e terrorizzanti. Aggiungete un carismatico quanto misterioso protagonista, una dark lady dalle curve mozzafiato, un oscuro passato e nemici terrificanti ed il gioco è fatto. Ed è subito successo.
Nasce la leggenda di Devil may cry e del suo protagonista Dante, che a furor di popolo entra nell’olimpo dei protagonisti di videogame più amati dalla nascita delle console.
Il gioco inaugura una saga che si prospettava già all’uscita duratura e attualmente ben lontana dal concludersi, visto che siamo in prossimità dell’uscita del quarto capitolo e l’attenzione che circonda il progetto è altissima.
L’enorme successo di pubblico e critica consacra il canuto protagonista ed il suo team creativo come uno dei migliori progetti dalla creazione della Playstation 2 rendendo il gioco un must per tutti i videogiocatori.
Dante è una sorta di investigatore privato. Ha un’agenzia, chiamata Devil may cry, che tratta casi abbastanza particolari. Fin troppo, visto che si occupa di demoni, mostri ed affini.
Ma Dante non è un individuo qualunque. Millenni fa, Sparda, il leggendario cavaliere nero, si oppose alla conquista della terra da parte dell’imperatore degli inferi, Mundus. Tradendo il suo signore, Sparda si schierò dalla parte degli umani e difese la terra dalle orde demoniache, fino a sigillare fuori dal nostro universo il terribile demonio.
Ebbene, Dante è il figlio di Sparda, nato dalla sua unione con una donna umana. Egli condivide parte dei poteri demoniaci del padre, che gli permettono di utilizzare quello che più avanti verrà definito Devil Trigger: ha la possibilità di assumere temporaneamente le sembianze di un demone ed acquisirne le straordinarie capacità.
Dante diventa un demone a caccia di demoni, un nemico del male che utilizza il male stesso per mondare il pianeta dalle oscure presenze che segretamente tentano di invaderlo.
La storia di DMC inizia quando Dante viene trascinato sulla fantomatica Mallet Island da Trish, una donna misteriosa che apparentemente conosce il passato segreto del protagonista. Mundus sta per ritornare, e Mallet Island, luogo dove la realtà diventa flebile e le energie mistiche sono intense, sarà il punto di accesso nella nostra dimensione per le legioni infernali.
Così il figlio del leggendario Sparda inizia la battaglia contro le presenze che infestano il castello di Mallet, sfidando le insidie e le trappole che il Male gli sta tendendo.
Un successo
Il successo del gioco è decretato da un insieme di fattori unici, che nel complesso rendono il risultato strabiliante.
Partendo dal gameplay, assistiamo ad una innovativa combinazione nell’utilizzo di armi da fuoco e armi bianche. Il personaggio infatti utilizza contemporaneamente ed indifferentemente un’arma da fuoco ed un’arma bianca, selezionabile tra spada o guanti infuocati, creando delle impressionanti combo con le quali abbattere i nemici. Unico difetto la presenza di due soli tipi di armi bianche. Attraverso l’esperienza acquisita durante i livelli, però, è possibile sbloccare nuove abilità e colpi per le armi demoniache (guanti e spada) così da incrementare le possibilità di sequenze uniche e distruttive. Ogni arma inoltre si rivelerà particolarmente efficace verso i diversi tipi di nemici, e le potenzialità offerte da questo innovativo sistema di combattimento sono a dir poco stupefacenti.
Le caratteristiche e la potenza dei vostri attacchi saranno inoltre migliorati e velocizzati durante l’utilizzo del Devil Trigger, disponibile da un certo punto del gioco in poi. A seconda dell’arma demoniaca in uso, Dante assumerà le sembianze di un demone dagli accresciuti poteri, più rapido ed in grado di guarire progressivamente. L’indicatore del Devil Trigger si ricaricherà man mano che combatteremo contro i nemici
Graficamente il gioco è eccellente. Le ambientazioni gotiche da film dell’orrore, contrapposte alle sequenze di inizio del gioco ed agli ampi spazi aperti dell’isola, rendono l’atmosfera cupa ed intonata al protagonista ed alla vicenda. La ricostruzione degli scenari di gioco è curata nei minimi particolari (eccezion fatta per la reattività dell’ambiente ai colpi, ma non si può chiedere tutto) ed anche le fasi di gioco scorrono fluide e senza alcun tipo di sbavatura, con una definizione dei personaggi quanto mai puntuale e realistica.
Il game utilizza lo stesso sistema di inquadrature fisse introdotto dalla Capcom in Resident Evil, e questo è forse l’unico difetto evidente in un gioco votato alla action pura con rari segmenti di esplorazione e risoluzione di enigmi. Durante le fasi più concitate contro alcuni boss (vedi il coriaceo Phantom) l’impossibilità di gestire l’inquadratura rende difficoltosa la percezione della posizione di giocatori e nemici, soprattutto se si combatte in un ambiente sconosciuto.
A tutti i fattori tecnici dobbiamo aggiungere due punti fondamentali.
Innanzitutto la validità della storia e l’innato carisma del suo protagonista, misterioso, cupo, dal look post/dark gotico, solitario e fin troppo taciturno, ma pronto a spezzare il suo silenzio con degli sprezzanti commenti sarcastici e con delle fantastiche battute ai limiti della decente ironia.
Va inoltre considerata la splendida colonna sonora, che esalta i momenti d’azione pura e rende agghiaccianti gli attimi più tetri del gioco; aggiungete un decente doppiaggio (e non è facile trovarne in un game!) ed il suono corona degnamente uno dei videogame più cool del secolo.
I punti lasciati in sospeso nella trama ed il successo internazionale di Devil may cry spiegano come mai siamo semplicemente tutti in attesa del quarto capitolo.
Let’s Rock!!
La nostra valutazione
Grafica: 9
Longevità: 8
Giocabilità: 9
Sonoro: 9
Voto complessivo: 9
Pro: alta giocabilità, storia mozzafiato, ottima grafica, sonoro eccezionale
Contro: qualche problema nelle inquadrature
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