Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII

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        Titolo: Dirge of Cerberus Final Fantasy VII
        Produttore: Square Enix
        Distributore: Halifax
        Piattaforma: PS2
        Supporto: DVD X 1
        Età: 12+
        Genere: Action
        Audio: Inglese
        Sottotitoli: Italiano
        Giocatori: 1

Dopo tante attese, dopo tanto penare, dopo numerosi rinvii finalmente anche noi bistrattati spettatori europei possiamo godere appieno di uno dei più attesi sequel della stagione.
A detta di tutti gli appassionati del genere, FFVII rappresenta un capolavoro nell’ambito dei gdr, e d’altronde la Squaresoft ha sempre saputo regalarci dei capolavori. Conscia, forse anche un po’ troppo, della sua forza commerciale, la casa produttrice ha affrontato la nuova sfida degli action game, ma anziché creare un prodotto nuovo ha preferito cavalcare l’onda del successo commerciale del settimo capitolo della saga dei gdr, tentando un nuovo esperimento così come già fatto per l’altro capitolo più amato della saga di FF, Final Fantasy X – 2. Dando inoltre la possibilità a tutti coloro che hanno amato l’ambientazione steampunk del mondo di Cloud e Yuffie di tornare a giocare nello spettacolare universo di FFVII.

La storia prende il via tre anni dopo la battaglia finale con Sephirot, quando quest’ultimo scaglia Meteor sulla terra. Il mondo è sotto l’egida del WRO, l’organizzazione per la ricostruzione mondiale, capitanata dal vecchio Caith Sith dietro le mentite spoglie del comandante Reeve. Il protagonista è il misterioso e taciturno Vincent Valentine, che dopo gli eventi della battaglia con la Shinra attualmente collabora free lance con Reeve. A rompere i delicati equilibri del pianeta è la comparsa dei soldati Deepground, falange armata segreta della Shinra, capitanata dal misterioso gruppo degli Tsviet, elite di mercenari che si contraddistingue con l’utilizzo dei colori. Dopo le schermaglie iniziali, scopriremo che i Deepground sembrano stranamente interessati a Vincent e al segreto della protomateria che custodisce in se. Attraverso le battaglie al fianco della WRO contro l’esercito Deepground sveleremo man mano una trama che affonda a piene nel misterioso passato di Vincent, della sua relazione con la dottoressa Crescent e della sua storia segreta con la Shinra, scoprendo che forse Chaos non è il più temibile degli avversari, ma solo il vassallo di qualcosa pronto a distruggere l’universo e ogni forma di vita conosciuta.

  

La trama è interessante e rappresenta un must per tutti gli appassionati della storia di Cloud, con il cammeo di personaggi quali Yuffie e Caith Sith.

Passando agli aspetti tecnici veri e propri, dobbiamo ammettere di non essere di fronte ad un vero e proprio capolavoro quali quelli cui siamo stati abituati dalla Square Enix.
Dirge of Cerberus rappresenta uno sparatutto in semisoggettiva con elementi di gdr e picchiaduro a scorrimento, ma non è sicuramente tra i primi del genere.
Il sistema di gioco è quello usuale con l’utilizzo delle levette analogiche che dirigono lo spostamento del personaggio e della visuale, centrata intorno al mirino, l’utilizzo dei tasti L ed R per i comandi ed il fuoco, e il posizionamento dei menu sui tasti direzionali.

A proposito di fuoco, la parte più interessante è appunto quella delle armi da fuoco. Oltre alla Cerberus del titolo saranno a disposizione diversi telai di armi da personalizzare, specializzandole nell’utilizzo alla lunga distanza, con l’utilizzo dello zoom da cecchino, oppure per il fuoco ravvicinato, con la possibilità di utilizzare la materia già presente in FFVII come elemento potenziante (fire, thunder o blizzard) o aggiungere elementi che aumentano la difesa piuttosto che la leggerezza e la precisione dell’arma. Sotto questo punto di vista il settore delle armi rappresenta quello con più varietà e più flessibilità del gioco. Ci sono a disposizione tre tipologie di armi differenti base, e diversi altri segreti da scoprire nello svolgersi del gioco.

  

La base grafica, elemento che da sempre contraddistingue la saga di Final Fantasy, anche qui rappresenta uno dei punti di forza del gioco. In particolare i filmati principali in CG sembrano vere e proprie riprese cinematografiche, con livelli di caratterizzazione dei personaggi degni di FFX.
La grafica del gioco però, nonostante sia fluida e ben curata nei particolari, si rivela fin troppo monotona nella sterile riproposizione di ambientazioni steampunk che non aggiungono nessun carattere innovativo al capitolo.

L’orientamento agli RPG è da notare soprattutto nella personalizzazione della Cerberus e nella destinazione dei punteggi a fine capitolo, che possono andare ad aumentare le caratteristiche del personaggio oppure essere convertite in Guil per i successivi acquisti. Non poteva mancare anche qui la modalità trasformazione di Valentine, che grazie all’utilizzo di potenziatori può temporaneamente diventare una bestia enorme ed assetata di sangue con recupero dell’energia persa.

Come in tutti gli altri capitoli, l’audio ed il sonoro del gioco sono caratteristici e centrati in qualunque momento del gioco, con musiche che amplificano il pathos, l’agitazione e la cupa atmosfera che regna nel gioco.
Di contro, l’IA è eccessivamente semplice e poco reattiva, ma la giocabilità è resa comunque complicata dalla difficoltà oggettiva di affrontare un combattimento sotto il fuoco incrociato di più nemici ed uscirne indenni. Al contrario mi sono sembrati eccessivamente semplici e poco coriacei i boss di fine livello, per i quali nella maggior parte dei casi basta trovare una strategia molto lineare o ancor più facilmente trasformarsi in bestia e massacrare di colpi il nemico.

Per concludere, il gioco è sicuramente interessante, ma forse ha creato livelli di aspettative eccessivi rispetto alla qualità effettiva, fomentati magari anche dai tempi lunghi di attesa. Per gli appassionati della serie, che ne hanno fatto una ragione di vita, Dirge of Cerberus è un capitolo da provare assolutamente, se non altro per conoscere il prosieguo della storia del mondo di Vincent Valentine ed il misterioso passato della Shinra. Per tutti gli altri, DOC rappresenta un ottimo action game graficamente interessante, ma che non aggiunge assolutamente nulla di nuovo al genere e che sicuramente non rappresenta il top della categoria. La mia impressione è che la Square abbia puntato un po’ troppo sul marchio e sulla validità della trama; comunque per una casa produttrice specializzata in RPG, il sequel di FFVII rappresenta un ottimo inizio che getta le premesse per un’incursione duratura e proficua nel genere degli action game.

La nostra valutazione
Grafica 8,5
Sonoro 9
Giocabilità 8
Longevità 7
Totale 8

Pro
-Grafica ad alti livelli
-Immediatezza dei comandi
-Difficoltà ben calibrata

Contro
-
Il radar nemici quando si è colpiti può dar fastidio ad inquadrare un nemico.
-Localizzazione audio solo inglese, ci si perde a leggere anzicchè ammirare la bellezza dei filmati, un vero peccato

Si ringrazia Halifax per la cortese disponibilità

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