Titolo: Resident evil 4
Produttore: Capcom
Piattaforma: PS2
Età consigliata: M+
Genere: Action/avventura
Distributore: Capcom
Supporto: DVD x 1
Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Giocatori: 1
Se mi chiedeste qual è una delle cose che mi ha spaventato di più vi risponderei senza dubbio: il rumore di vetri infranti di un licker che a sorpresa sfonda la finestra di una sala interrogatori del dipartimento di Raccoon City e attacca Leon Kennedy. Queste sono le emozioni che sin dalla sua uscita Resident Evil è stato in grado di generare in noi increduli giocatori.
Era ormai il lontano 1998 quando la cittadina di Raccoon, sulle montagne Arklay, venne invasa dagli zombie generati dal T-Virus. A sei anni di distanza la storia prosegue ancora, senza perdere il minimo interesse e rivelandosi ben lontana dal concludersi ora.
L’alone di mistero che ha preceduto l’uscita di RE 4 (e che ora circonda la programmazione di RE 5) , placatasi solo con l’uscita della versione giapponese, era pari solo all’atmosfera tetra delle vie di Raccoon dei primi tre episodi (che diventano cinque, contando anche lo 0 ed il Code: Veronica).
Si vociferava che il protagonista fosse un Leon Kennedy moribondo infettato dal virus T in cerca di una guarigione, oppure l’unico superstite della squadra Umbrella Hunk od addirittura veniva dato per certo che avremmo giocato nei panni del perfido Wesker passato dalla parte dei buoni. L’unica cosa sicura era che dopo l’Antartide, avremmo lasciato la cittadina americana per spostarci in Europa. Finalmente a dare una risposta, anche se parziale, a tutte le domande che ancora ci si pone dopo sei anni è arrivata la versione RE 4 per PS2.
La trama
Leon Scott Kennedy è molto cambiato. L’abbiamo lasciato in fuga da una Raccoon nuclearizzata con Claire Redfield che era un poliziotto novello al primo giorno di lavoro, trovatosi invischiato in uno dei più grandi casini mai avvenuti. Lo ritroviamo come agente speciale degli Stati Uniti (beh, credo che la sua esperienza a Raccoon sia valsa molto sul curriculum), molto più massiccio ed esperto (vedrete col coltello come se la cava), alle prese con una missione estremamente delicata: salvare la figlia del presidente degli Stati Uniti, rapita da una misteriosa setta – organizzazione europea. Ci sposteremo dunque dagli USA alla Spagna, attraversando villaggi sperduti abitati da contadini alquanto inospitali, laghi infestati da inquietanti creature, magioni medievali sotto il controllo di monaci assassini, tutto in una spietata corsa contro il tempo per salvare Ashley Graham dalle grinfie del perfido Saddler ma soprattutto dal mortale parassita che ospita nel suo corpo e che, ahimè, ha infettato anche noi.
Nuovi nemici vecchi amici
Se pensavate che con il crollo della Umbrella e la nuclearizzazione di Raccoon la storia fosse finita vi sbagliavate di grosso. Vi sono ancora numerose questioni in sospeso e numerosi personaggi dei quali il team creativo di RE può muovere le fila. La storia di Leon sin dal principio della saga è legata a filo doppio a quella dell’affascinante e misteriosa Ada. Anche in questo episodio la farfalla cremisi farà la sua apparizione, come sempre in un ruolo non ben definito e con uno scopo misterioso che va ben oltre la trama di RE 4 in se stessa. Tornerà anche uno dei migliori personaggi mai creati, il perfido Wesker, stavolta come deus ex machina di tutta la vicenda; non entrerà in azione, ma il suo sarà il personaggio chiave per lo sviluppo della storia. Non voglio anticiparvi nulla per non togliervi la sorpresa, ma la faccenda va ben oltre il semplice rapimento della figlia del presidente e lascia ampiamente presagire che la storia non è affatto conclusa, aprendo la strada ad un’infinità di possibili proseguimenti.
Tra i nuovi nemici oltre al leader Saddler vorrei citare Jack Krauser, un mercenario cattivo maniacale e duro a morire, con un misterioso passato in comune con Leon.
Il gioco
Dopo un ritorno di fiamma con i due RE outbreak, il gioco abbandona la staticità delle inquadrature predefinite per livello passando ad una visuale in prima persona; di conseguenza anche il sistema di puntamento automatico utilizzato in precedenza (tasto R1) lascia spazio ad un mirino laser, disponibile per tutte le armi in dotazione, lasciando alla nostra bravura da cecchini il compito di colpire il bersaglio creando il maggior danno possibile. Inoltre sono disponibili una quantità industriale di armi vecchie e nuove, dal fidatissimo shotgun (non lo abbandonerei per niente al mondo) fino al fucile di precisione con mira telescopica, che si rivelerà indispensabile in diversi casi. Ottima la giocabilità, i tempi di reazione sono eccellenti e la fluidità delle immagini notevole, anche se il livello grafico è leggermente inferiore a quello di RE outbreak 2 (avendo giocato a quasi tutti gli episodi della serie posso fare il confronto). Buono anche il comparto sonoro, con le solite musiche inquietanti ed effetti sonori splatter che non hanno nulla da invidiare ad un film horror.
Un punto fondamentale di tutti gli RE è la presenza di enigmi e puzzle in grado di far perdere la pazienza anche a Matusalemme; in questo episodio ve ne sono di meno e di più facile risoluzione, testimonianza della voglia di puntare più su un’avventura “on the road” che esca fuori dagli schemi tradizionali di Raccoon City.
Infine voglio citare la mancanza dei classici cassettoni dove riporre tutti gli oggetti, sostituiti da 2 trovate eccezionali. Saremo dotati di una valigetta, e sta a noi scegliere quali oggetti portare e come disporli nello spazio disponibile, arrivando spesso a calcoli millimetrici per riuscire a proseguire con tutti gli oggetti raccolti (per fortuna i tesori e le chiavi sono conservati da parte). Ed inoltre lungo il cammino troveremo dei mercanti, dai quali poter acquistare armi ed oggetti spesso indispensabili per proseguire affrontando i nemici, ed ai quali potremo vendere gli articoli raccolti durante il gioco. Credetemi, barattare con questi furfanti sarà uno spasso!
Giochi oltre il gioco
A differenza della versione per Gamecube, RE 4 per PS2 ha una quantità di extra veramente eccezionale. Oltre al gioco vero e proprio sono presenti ben 3 spin off. Si parte da The Mercenaries, oramai un must da RE 3: Nemesis, nel quale potremo interpretare la maggior parte dei personaggi minori del gioco impegnati in missioni a tempo. Vi è poi Assignment Ada, un minigame in cui interpreteremo la signorina Wong impegnata in una missione da tirare tutta d’un fiato.
La vera chicca è Separate Ways, assente nella versione originale. Questo game rappresenta un gioco parallelo a quello principale, con l’aggiunta di numerosi nuovi scenari, nel quale vedremo cosa sta succedendo ad Ada durante il prosieguo dell’avventura del biondo Leon. La quantità di indizi presente in questo extra lascia capire che la storia è tutt’altro che conclusa…anzi, se volete il mio punto di vista, siamo solo all’inizio!!!
Un gioco è bello e piacevole se si presta ad essere giocato, e non perché fa semplicemente parte di una serie. Ponendomi nelle vesti di un novizio che si avvicina per la prima volta a RE, rimarrei piacevolmente impressionato da un gioco come questo, che presenta tante qualità e pochi difetti (cosa alquanto rara)….e soprattutto non vedrei l’ora che esca il prossimo capitolo!!!!
La nostra valutazione
Grafica: 9
Giocabilità: 9
Sonoro: 8
Longevità: 9
Totale: 9
Pro: Giocabilità, Trama, Grafica, Sonoro
Contro: appassionando il giocatore sembra finisca rapidamente
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