Titolo: TENCHU: FATAL SHADOW
Produttore: K2 Japan/ FromSoftware
Età consigliata: 16+
Distributore: Sega
Piattaforma: PS2
Genere: Action Stealth
Supporto: DVD x 1
Audio: Inglese
Sottotitoli: Italiano
Giocatori: 1
Scegliere il titolo del momento, acquistare il game sulla cresta dell’onda del quale sono impegnati tutti a tessere le lodi è senza dubbio una strategia gratificante sotto l’aspetto della soddisfazione dei nostri intenti ludici. Senza parlare della gioia delle case produttrici e distributrici!!!
Il problema è che i prezzi dei games non sempre permettono a noi playstationari doc di spendere, o meglio spandere, acquistando tutti i giochi che vorremmo (secondo me basterebbe il 50% dei giochi che desideriamo a renderci felici), per cui spesso siamo costretti a centellinare le nostre spese e a concentrare la poca pecunia che possiamo permetterci di spendere su giochi a colpo sicuro, dei quali siamo sicuri non saremo delusi, anzi che possibilmente possano valere fino all’ultimo centesimo di euro
speso.
Questa strategia però nella maggior parte dei casi non ci permette di provare tanti titoli che passano sottogamba, spesso a buon mercato; piccoli capolavori o grandi flop, che qualcuno ha comunque il dovere di provare e raccontarvi!
Sulla base dunque del mio spirito fraterno verso tutti i miei simili amiconi playstation – dipendenti ho provato Tenchu: fatal shadow, uscito lo scorso anno per la Sega.
A prima vista il titolo non mi sembrava molto interessante, ad un’occhiata molto superficiale sembra uno dei tanti giochini giapponesi usciti dal calderone per il numeroso pubblico nipponico. Tenchu: fatal shadow invece rappresenta già il quarto capitolo di un concept che unisce gli stealth game ad un’ambientazione finora riservata perlopiù a action game. Nei panni di due donne ninja, veloci come lupi e furtive come ombre, ci muoveremo nell’oscuro giappone medievale per placare la nostra sete di vendetta.
L’innovazione principale proposta da Tenchu è l’ambientazione: finora siamo stati abituati a giocare a stealth game sceneggiati in ambienti futuristici o da guerriglia, primo fra tutti il mitico Metal Gear Solid; Tenchu invece ci catapulta nei villaggi del giappone medievale tra samurai, perfidi ninja, kunoichi dalle lame affilate, signorotti potenti e combattenti kabuki in ambienti caratterizzati da ombre, oscurità e nascondigli di convenienza, attraverso dodici scenari (oltre a diversi scenari alternativi e opzioni di gioco sbloccabili durante lo svilupparsi della trama).
La trama rivela uno dei punti deboli del gioco; non contiene nulla di innovativo: un villaggio distrutto, tutti i compaesani fatti fuori, e la ricerca della vendetta attraverso due donne ninja dalle spettacolari capacità. Un altro difetto è forse rappresentato dalla presenza di numerose cutscene e preview, a volte forse eccessive (difetto ereditato dal precedente capitolo), che rischiano di rallentare il ritmo del gioco.
Notevole comunque la qualità grafica sia di queste ultime che del gioco vero e proprio. I numerosi giochi d’ombra, le increspature dell’acqua, le luci delle falene nella notte giapponese rappresentano piccole chicche da gustare durante le nostre pause in attesa che il nemico raggiunga il posizionamento giusto per essere colpito.
Già, attese. Perché come già detto, la struttura del gioco privilegia le stealth kills agli scontri faccia a faccia con i nemici, addirittura anche il punteggio finale dipende da quante volte sarete “spotted”, scoperti, sgamati, e da quante stealth kills effettuerete. In vostro aiuto verrà un indicatore di “ki”, che rappresenta la percezione della vicinanza del nemico od il suo eventuale stato di allarme se vi ha intravisto. A seconda di quale dei due personaggi interpreterete avrete a disposizione diverse modalità di stealth kills, oltre a diverse numerose abilità che acquisterete con l’aumentare dei vostri punteggi durante il gioco. Leggermente più complessi i combattimenti corpo a corpo con i nemici: niente di impossibile, chiaramente, anzi spesso li troverete di una facilità impressionante, boss-fight compresi; le difficoltà nascono quando sarete di fronte a più di un nemico contemporaneamente e noterete l’incapacità di rimanere incolumi davanti ad un attacco multiplo, specialmente se in spazi angusti.
Innovativo per uno stealth invece è l’aspetto sanguinolento delle kills. Ad ogni nemico ucciso corrisponderà uno zampillio di sangue con tanto di effetto sonoro, e nascondendo il cadavere alla vista dei nemici rimarrà comunque l’effetto della macchia sul pavimento. Ottimo anche il complesso degli effetti sonori, molto realistici.
Di difficile manovrabilità è l’utilizzo dei vari item raccolti: spesso ho sentito la mancanza di un menu item accessibile separatamente dal gioco (i vari articoli disponibili sono in sovrimpressione accanto agli indicatori), la scelta dell’oggetto da armare od utilizzare diviene abbastanza macchinosa, soprattutto se vi trovate in una scena di combattimento.
Complessivamente mi è piaciuto molto. Considerando che normalmente preferisco tipologie diverse di gioco (iperviolenza dai ritmi veloci e riflessi pronti, action game sanguinolenti e rompicapo agghiaccianti), superate le differenze iniziali dei primi livelli, sono rimasto piacevolmente sorpreso da un gioco molto lineare nello scorrimento ed al tempo stesso complicato per il quale mi sono dovuto armare di pazienza e calcolare al millimetro le distanze, gli spazi ed i secondi, e non vi nascondo che una volta concluso ho subito ricominciato a giocarci. Azzardarsi a comprare titoli che non conosciamo a volte rende bene!
Un bell’8. carina anche l’idea del trailer – promo tra un livello e l’altro, dà un taglio molto cinematografico al gioco.
La nostra Valutazione
Audio: 7
Grafica: 9
Sonoro: 7,5
Giocabilità: 8
Longevità: 8
Totale 8
Pro: ottima grafica, soluzioni mai scontate
Contro: difficoltà nell'utilizzo dei menu
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