Def Jam: Icon

Titolo: Def Jam: Icon
Piattaforma: PS3
Produttore: EA Chicago
Supporto: Blu-Ray Disc X 1
Età: 16+
Distributore: Electronic Arts
Genere:Picchiaduro
Giocatori: 1-2
On-line: Si, 2
Risoluzione: 720p
Spazio HDD minimo: –
Audio: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Supporto Sensore movimento: No

La serie Def Jam, che ha fatto il suo debutto anni orsono su Playstation 2 con i classici Fight for NY e Vendetta, si è sempre contraddistinta per alcune caratteristiche peculiari che gli donano un tocco di originalità rispetto agli altri picchiaduro.

Innanzitutto le ambientazioni urbane, che ricalcano nella maggior parte dei casi i bassifondi delle città americane. Ci sono poi le caratteristiche ultraviolente degli stili di lotta, che hanno ben poco fair play e che anzi si differenziano dai giochi di genere per la brutalità e la slealtà delle combinazioni di colpi.
Infine, la connessione a doppio filo con il tema della musica, in quanto la maggior parte dei lottatori della serie non sono altri che i guri della scena rap statunitense, stile musicale che oltre alla perfezione delle rime non ha mai nascosto lo stile di vita da gangster e il legame con la criminalità dei suoi adepti.

La serie di picchiaduro della Electronic Arts sbarca alla grande su Playstation 3, essendo addirittura uno dei primi game disponibili al lancio della console di nuova generazione Sony. Def Jam: Icon conserva immutate le caratteristiche essenziali della serie aggiungendo, come dovuto, un tocco di novità.

La novità si riferisce in particolar modo alla centralità della musica, che torna ad essere (almeno nelle intenzioni dei programmatori) l’aspetto essenziale e la meccanica fondamentale alla base del game, che tenta di riequilibrare il baricentro del prodotto sulle possibilità offerte dallo stile musicale piuttosto che sulle fasi di combattimento picchiaduro classiche.

Un sistema difficile

Il gameplay purtroppo, risente di questo tentativo e non risulta uno dei più semplici. L’ampio uso dei tasti dorsali e delle levette analogiche per inanellare le combo rende spesso di difficile comprensione il sistema di combattimento in se stesso, per il quale ci ritroveremo spesso a tentare di movimentare il più velocemente possibile qualsiasi cosa utilizzabile sul pad.
Lo schema di gioco, infatti, prende molto spunto dall’ottimo Fight Night Round 3 (i programmatori di DF Icon infatti sono gli stessi), ma purtroppo non garantisce gli stessi risultati.

Nel gioco a ritmo di rap l’aspetto del picchiaduro classico viene proprio a mancare a causa di questa meccanica di gioco che risulta lenta, spesso difficile da gestire e caotico, anche se tutto sommato dagli effetti ultraviolenti piacevoli. Aggiungeteci un tutorial praticamente inesistente ed una serie di combo che arriva massimo a tre colpi consecutivi, e capirete come dopo un po’ non riterrete valga la pena di sprecare sudore sul pad cercando di creare le combo più lunghe possibili. La meccanica risulta spesso lenta anche per i movimenti dei personaggi, che a parte qualche movimento di rotazione sembrano spesso giocare al rallentatore e contribuiscono al generale e progressivo disaffezionarsi al sistema di combattimento.

L’utilizzo dello stick analogico destro infatti, oltre a permettere le prese sull’avversario, permette attraverso le cosiddette “directional move” di eseguire dei colpi ultraviolenti e in grado di infliggere pesanti danni all’avversario.
Molto intrigante è l’interazione con gli scenari di gioco, dove anche solo scagliando il nemico verso l’ambiente circostante è possibile ottenere degli ottimi effetti grafici e causare danni spesso anche più ingenti delle mosse di combattimento vere e proprie.

Suoni da orbi

Inoltre, e qui abbiamo una divertente e saliente novità, i tasti L ed R permettono di prendere in giro l’avversario e utilizzare la musica come vera e propria arma di combattimento, interagendo con la colonna sonora e abbattendo letteralmente l’avversario a colpi di musica.
Imparando ad utilizzare l’ambiente circostante e la colonna sonora in modo esperto, riuscirete ad avere notevoli vantaggi sul vostro avversario. In particolare, seguendo il ritmo della musica di sottofondo, sarà possibile far esplodere parti dello scenario circostante ferendo il nemico, oppure far andare in visibilio il pubblico del locale dove siete che attaccherà il vostro nemico, e così via.

Grazie alla possibilità di scratchare durante il combattimento potrete influenzare la colonna sonora e di conseguenza la fisicità dell’ambiente circostante ed il verificarsi di esplosioni e trappole musicali per il nemico.Un’idea originale e innovativa, in grado di destare l’attenzione da un gameplay macchinoso e dalle ovvie caratteristiche di lentezza e che forse da solo rappresenta il motivo per cui acquistare il gioco.

Oltre alla modalità arcade ci sarà una sorta di storyline, chiamata Build a Label, che in sostanza si concretizza in una serie di combattimenti separati da cutscene nelle quali il vostro manager vi chiederà di compiere alcune missioni, come ad esempio fare shopping o condurre il management della vostra musica. La corretta esecuzione di tutte le missioni assegnate, in particolar modo quelle di gestione del vostro budget monetario, vi permetteranno di poter acquistare nuovi vestiti ed accessori ma soprattutto nuove basi musicali per i vostri combattimenti.
La storyline non risulta particolarmente innovativa però, ed i tempi di caricamento sono esasperanti.

Una tecnica eccellente

Ma veniamo ora agli aspetti positivi. Tecnicamente il gioco è a dir poco eccellente. I modelli poligonali sono ampi e curati nei minimi dettagli, la ricostruzione dei rapper e dei loro movimenti rasenta la perfazioni e perfino la minuziosa cura dei particolari degli abiti rendono perfettamente durante il gioco senza la minima sbavatura.
Inoltre, in un gioco che si basa molto sulla fisicità degli ambienti, la gestione grafica dell’area di gioco non poteva non essere eccellente, con la distruzione dell’ambiente che si riflette senza il minimo errore e gli effetti visivi e di luce dall’alta definizione.

E ovviamente, anche il sonoro è degno di nota. Naturalmente solo a base di rap ed hip hop, per lo più brani che risultano sconosciuti alla maggior parte degli utenti italiani ma che rappresentano il gotha dell’hip hop statunitense. Gli appassionati saranno sicuramente soddisfatti. Negativa invece la totale assenza dei sottotitoli nella modalità carriera.
Di contro, questa perfezione tecnica si abbina a dei tempi di caricamento che farebbero spazientire anche il più calmo dei videogiocatori. In particolar modo, gli accessori e gli abbigliamenti hanno dei rallentamenti nel caricamento delle schermate che mal si addice ad un gioco di next gen.

Conclusione

In definitiva, il gioco sotto molti aspetti è deludente. In particolar modo la giocabilità non è degna di nota, anzi è uno dei maggiori punti di negatività del gioco e se combinato con la lentezza esasperante di alcuni caricamenti e dei movimenti dei personaggi durante il gioco crea l’impressione di un game dalle meccaniche eccessivamente complicate e dure da digerire anche per gli appassionati dei QTE. Il parere sembra unanime.

E ciò fa dispiacere perché tutto sommato, tra i giochi di nuova generazione, Def Jam: Icon è forse quello che tecnicamente al momento risulta più completo come motori grafici ed aspetti audiovisivi, unico tra i game pubblicati al release di PS3 a sfruttare le potenzialità grafiche del motore della console next gen Sony. L’introduzione inoltre di nuove modalità di gioco, come lo sfruttare l’ambiente e la colonna sonora, renderebbe il gioco molto più interessante.
Una delusione parziale.

La nostra valutazione

Grafica: 8
Sonoro: 7
Longevità: 6
Giocabilità: 5

Valutazione complessiva: 6,5

Pro
– Grafica eccellente
– Effetti sonori e colonna sonora di alta qualità
– Divertenti effetti di combattimento

Contro
– Tempi di caricamento esasperanti
– Gameplay complicato e lento
– Movimenti troppo lenti

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