Turning Point Fall of Liberty

                 Titolo: Turning Point Fall of Liberty
 
               Piattaforma: PS3
                Produttore: Codemaster (spark Unlimited)
                Supporto: Blu-Ray Disc X 1
                Età: 16+
                Distributore: Sony
                Genere: FPS
                Giocatori: 1
                On-line: Si
                Risoluzione: 720p 
                Spazio HDD minimo: 2,6 Gb
                Trofei: – 
                Vibrazione: -
                Audio: Italiano
                Sottotitoli: Italiano
                Supporto Sensore movimento
: -
                Gallery nel sito: Si (vedi)
                Topic di commento del forum

 

Sembra che quella di riscrivere il passato stia diventando una moda. Dopo i casi di Medal of Honor e Call of Duty, o forse, come l’esempio che meglio ancora ci esemplifica il concetto, Resistance: Fall of Man, il primo grande FPS su Playstation 3, ci ritroviamo ancora una volta in un’avventura fantastorica, dove il passato rivive attraverso realtà alternative ed eventi mai avvenuti ma quanto mai realistici. Proprio la casa produttrice di Medal of Honor, la Spark Unlimited, ci presenta questo nuovo gioco che rispecchia perfettamente la tipologia di sparatutto partenti dal presupposto "what if…?", portandoci così in una realtà diversa verso un futuro totalmente diverso.

L’arte della guerra

La politica di Churchill fu forse la principale arma che permise all’Inghilterra di difendersi dall’espansione nazista e dall’avanzare della potenza politica e militare del terzo Reich. Nel caso specifico di Turning Point la domanda a cui il gioco risponde è: “cosa sarebbe successo se Winston Churchill, nel dicembre nel 1931, avesse perso la vita in seguito ad un incidente d’auto (nella realtà Churchill fu solamente ferito)?” Sulla base di questo avvenimento, mai accaduto, prendono il via una serie di ipotesi e sviluppi alternativi che vanno a generare l’avventura che intraprenderemo nei panni di un anonimo operaio.

Venuto a mancare il ministro, la crescente potenza tedesca trova terreno fertile per la propria avanzata in tutto il territorio europeo, ma non solo. Terminata la seconda guerra mondiale, con un arsenale e una potenza militare senza pari al mondo, con innovazioni tecnologiche che lo ponevano un passo avanti al resto del globo, per il governo di Hitler era ora di avanzare verso nuovi lidi.
Nei primi anni cinquanta le forze di invasione naziste riescono anche ad invadere gli Stati Uniti sbarcando a New York e conquistando la città dopo averne distrutti i più famosi simboli e aver letteralmente decimato la popolazione locale, lasciando una piccola schiera di superstiti. Tra questi c’è il nostro protagonista, Dan Carson, un semplice muratore testimone della violenza d’attacco delle truppe tedesche alla città americana. Durante le prime fasi di gioco i nostri obiettivi principali saranno, infatti, quelli di sopravvivere attraverso il caos degli attacchi nemici e tentare di farsi strada, dapprima cercando di fuggire dall’edificio in costruzione che fungerà da livello tutorial dove impareremo ad utilizzare i comandi, successivamente tra le macerie della grande mela piena ormai solo di detriti e cadaveri, attraversando passaggi e arrampicandoci su cornicioni fino ad arrivare ai nostri primi scontri con i soldati nemici.

  

Diversamente dagli altri sparatutto di recente creazione, stavolta ci troviamo di fronte a un protagonista rappresentato da un comune cittadino, e quindi non un eroe, coinvolto in eventi molto più grandi di lui. Dopo le fasi iniziali in cui cercheremo a malapena di sopravvivere, il nostro protagonista, nel bene o nel male si ritroverà ad unirsi alla resistenza guadagnandosi man mano stima e fama nell’esercito di liberazione. Di volta in volta gli saranno date missioni che lo porteranno a passare dalle cruente strade di New York fino alla capitale Washington in difesa dell’ultimo baluardo della resistenza americana, la Casa Bianca ed anche fino a tentare la liberazione di una Londra oramai assediata dai nazisti. Le fasi di gioco si suddividono in tre atti ambientati rispettivamente: New York, Washington e Londra; in cui le missioni consisteranno nella conquista di postazioni strategiche, il salvataggio di civili o la semplice distruzione delle fortezze nemiche.

Un senso di deja vu

Sebbene la trama sia interessante e innovativa, sia per le ambientazioni sia per le caratterizzazioni dei personaggi, a livello di gameplay purtroppo non possiamo riscontrare lo stesso livello di innovazione. Il gioco parte da una serie di punti consolidati e, per cosi dire, marchi di fabbrica che possiamo ritrovare come comuni ai prodotti più famosi della Spark, in altre parole COD e MOH. Le fasi principali di gioco sono quelle di un classico sparatutto con visuale sul mirino dell’arma, con la possibilità di correre, abbassarsi, ricaricare e utilizzare un’arma secondaria da lancio, principalmente le granate. Inoltre è naturalmente presente un mirino di precisione, denominato modalità Sangue Freddo. Non esiste una vera e propria barra dei punti vita quanto un già visto indicatore di resistenza che si ricaricherà automaticamente una volta trascorso qualche minuto al riparo.

L’unico elemento nuovo degno di nota è la possibilità di ingaggiare un corpo a corpo con l’avversario, e decidere se giustiziarlo sul momento o più sadicamente utilizzarlo come scudo umano durante le fasi di attacco più concitate. In quel momento notiamo che la visuale passerà dalla prima alla terza persona per permetterci di seguire l’azione.

Altro punto negativo da segnare sul nostro taccuino è la veramente scarsa (a tratti ridicola) reattività dell’IA. I nemici mancano della più elementare concezione di tattica, e se vogliamo, anche del dolore poiché spesso capiterà che una volta colpiti resteranno in piedi senza cercare riparo, o raggiunti da una granata si limiteranno ad urlare e segnalare il pericolo senza minimamente pensare però a spostarsi e cercare un riparo. Imitando i nemici giapponesi, poi, spesso preferiranno lanciarsi in un corpo a corpo quando saranno nelle nostre immediate vicinanze piuttosto che tentare di far fuoco da lontano. I loro gesti sono ripetitivi e, nonostante la frequenza, abbastanza facili da imparare per scegliere la giusta tempistica con la quale inserire le nostre azioni d’attacco. Ad ogni modo il tutto sembra abbastanza ricco di confusione con soldati nemici (ed amici) che corrono all’impazzata e si espongono ai proiettili senza un minimo livello di strategia, nonostante ciò rimangono temibili per l’elevata potenza di fuoco e, considerando la poca libertà di movimento, bisogna praticamente sparare solamente all’impazzata.

   

Terra di Guerra

Dobbiamo dire che il gioco colpisce subito per il notevole impatto visivo, ma non per un aspetto positivo. La ricostruzione delle strutture sarebbe potuta essere certamente migliore e più realistica ed a salvare parzialmente la situazione arrivano gli sfondi ed i panorami. Abbiamo riscontrato anche un frame-rate non stabilissimo e delle texture decisamente non all’altezza di altre produzioni viste su Playstation 3 che, sebbene non riesca a trarre il massimo dall’utilizzo dell’Unreal Engine 3, ha già fatto apprezzare altri titoli con effetti veramente realistici a differenza di ciò che si vede in questa produzione. Purtroppo sono evidenti anche nelle ricostruzioni dei personaggi, nei loro movimenti durante le fasi di gioco conditi da fenomeni di aliasing evidenti. Anche l’aspetto della fisicità della battaglia è scarsamente curato, per citare un esempio, i fori dei proiettili dopo un po’ spariranno e la maggior parte degli oggetti saranno spesso indistruttibili.

La colonna sonora è curata da Michael Giacchino, artista che ha curato tra le altre le serie TV Lost, Alias e blockbuster di alto volume come Mission Impossible III e gli incredibili ma ad alcuni potrebbe però non piacere per il suo carattere marcato. Gli effetti sonori non brillano ma è presente la localizzazione in italiano, con il doppiaggio che rende ovviamente migliore l’esperienza di gioco.

Conclusioni

Purtroppo le grandi aspettative che si erano riversate sul gioco sono state enormemente disattese. Nonostante gli evidenti difetti rilevati nelle fasi di gioco, l’ambientazione ed in generale nella realizzazione, insufficiente viste le ultime uscite Playstation 3, possiamo trovare alcuni momenti con atmosfere sufficienti che segnano un punto a favore di Turning Point ma per il resto fallisce anche a collocarsi nella media. Se siete interessati all’acquisto vi consigliamo quanto meno di provare dapprima la demo presente sul PSN per saggiarne le qualità.

La nostra valutazione
Grafica: 6
Sonoro: 6,5
Longevità: 5,5
Giocabilità: 5

Valutazione globale: 5,5

Pro
Alcune ambientazioni
Doppiaggio Italiano

Contro
Dettaglio grafico scadente
5 ore di gioco
IA confusionaria

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